Citira: il violino della Val Resia
di
Giulio Venier
La Val Resia è situata a
nord-est della regione Friuli-Venezia
Giulia, in provincia di Udine, tra la Canal del Ferro e il confine con
la
Slovenia, è circondata ai lati da alte montagne ed è accessibile da una
gola
facilmente transitabile da Resiutta, che da secoli facilita i contatti
con il
resto del Friuli; la Slovenia è invece separata da un passo che da
sempre
costituisce un confine naturale.La popolazione odierna è
costituita perlopiù da emigranti e da lavoratori pendolari e si
concentra
in sei villaggi principali: San Giorgio,
Prato, Gniva, Oseacco, Stolvizza, Uccea, nei quali si svolgono ancora
oggi le
feste rituali (Carnevale, Smarnamissa, Coscritti, Nozze)
durante le quali al
suono di citira (violino) e bunkula
(violoncello a tre corde) danzerini di
ogni età e sesso ballano e intonano i loro canti tradizionali.
Il repertorio
Violino e violoncello a tre
corde sono gli strumenti tradizionali indispensabili all'esecuzione del
repertorio da ballo: non si possono suonare "le resiane" con la
fisarmonica o con altri strumenti, almeno fino ad oggi. Citira e
Bunkula
suonano sempre insieme: solamente a casa o in rare occasioni i Resiani concedono assoli, e gli stessi ballerini
difficilmente cominciano a ballare senza il grintoso bordone del
violoncello.Il violino dei Resiani è uno
strumento normale ma con il ponticello appiattito e senza la
mentoniera, mentre
il violoncello viene utilizzato con solo tre corde, le prime due di
metallo,
l'ultima di budello animale, per la quale viene impiegata una grossa
corda di
contrabbasso.
La musica tradizionale
locale è una
realtà in continua trasformazione; la contaminazione con elementi
propri della
societa' industriale moderna è visibile, oltre che udibile, anche in
val Resia:
fin dagli anni sessanta infatti i
suonatori imparano i brani del repertorio tradizionale servendosi anche
delle
cassette registrate esistenti o registrando loro stessi i suonatori. Se
parte del vastissimo ed
eterogeneo repertorio resiano è da considerarsi di origine arcaica e
rituale, o frutto di
composizioni originali dei migliori suonatori, appositamente destinate
al
ballo, un'altra parte deriva dalla
trasformazione strumentale di canzoni ancora oggi presenti nel
repertorio
vocale. Esse vengono interpretate e
modificate dai suonatori di Citira secondo criteri precisi.
Nell'adattamento violinistico
di queste arie la melodia resta sostanzialmente la stessa ma viene
arricchita
da cambiamenti ritmico-melodici, abbellimenti e moduli di riempimento
che
possono essere oggetto di variazione sia nel corso dello stesso brano,
sia da
suonatore a suonatore.
Tutti i brani
resiani si sviluppano ripetendo la stessa linea melodica (più o meno
variata)
prima nella "posizione alta" na
tenko (corde di LA e MI) poi nella
"posizione bassa" na tusto
(corde di RE e LA) fino alla
conclusione, concordata a sguardi tra i suonatori, quando viene
ripetuta la
frase (coda) nella "posizione alta" che si
conclude con un SOL (IV corda vuota) lungo
del violino e del
violoncello, a volte preceduto da un glissato del violino in posizione
acuta.
La
maggioranza dei brani presenta una cadenza
finale nella melodia non imitata
dall'accompagnamento del
violoncello, che mantiene sempre il bordone sulla tonica; questa
cadenza è
sottolineata oltre che dai suonatori anche da una forte battuta dei
piedi dei
ballerini.
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