Compagnia Sonadùr di
Ponte Caffaro
Pas en amùr
(CD)
1) Bal
francés 2) Mascherina 3) Oibò 4) Monichèla 5) Landerina 6) Pas en amùr
7) Salta 'n barca 8) Sefolòt 9) Zingarèlla 10) Molèta 11) Spasacamì
12) Partenza Manöèl 13) Fiorentina 14) Biondina 15) Bas de tach 16)
Bosolù
17) Franceschèta 18) Bal de Iusegn 19) Bal de l'urs 20) Cadina 21)
Tonina
22) Ròse e fióri 23) Segnù 24) Ariòsa 25) Scòtis 26) Pastorèla 27)
Monfrina La e Mi
28) Monfrina de Marcèlo I 29) Monfrina Sol e Do 30) Monfrina de Marcèlo
II
Total
time: 77:00
Musicisti
Gigi Bonomelli, Andreino Bordiga,
Bernardo Falconi, Lorenzo Pelizzari: violino
Paolo Bianchi, Aurelio Salvini, Buonaventura "Rino" Salvini: basso
Luca Dossi, Edoardo Scalvini, Francesco Scalvini: chitarra
La
tradizione musicale della Valle del Caffaro - situata all'estremità
nord-orientale delle Alpi lombarde, in provincia di Brescia - si
connota come una delle più interessanti tradizioni di violino popolare
indissolubilmente legata ad un momento rituale di grande rilevanza
quale il carnevale.
Ogni
anno il lunedì e il martedì grasso, dall'alba al tramonto, la
Compagnia di Ponte Caffaro - formata da una quarantina di ballerini,
per tradizione rigorosamente maschi d'età non inferiore ai 14 anni, e
da un'orchestrina violinistica composta da un organico base di due
violini, un basso ad arco e una chitarra - ridà vita ad un complesso
repertorio, caratterizzato da un' assoluta omogeneità strutturale, sia
dal punto di vista coreutico che da quello musicale.
Il
repertorio dei violinisti della Valle del Caffaro è oggi
essenzialmente costituito dai 24 balli rituali carnevaleschi che,
nonostante alcune diversità musicali (riscontrabili anche nella prassi
coreutica), sono sostanzialmente gli stessi sia a Ponte Caffaro che a
Bagolino.
I sedici balli: Ariòsa, Bal francés, Bas de tach, Biondina, Bosolù,
Franceschèta, Mascherina, Molèta, Monichèla, Oibò, Pas en amùr, Ròse e
fióri, Salta 'n barca, Sefolòt, Spasacamì e Tonina sono sempre rimasti
in funzione a Ponte Caffaro.
Nella
seconda metà degli anni '70 sono stati rifunzionalizzati cinque
balli in disuso:Bal de Iusegn, Landerìna, Partenza Manöèl, Segnù e
Zingarèlla, comunicati a Lorenzo Pelizzari da Marcello Buccio "Palermo
dei Bariochècc" (1912 + 1978) violinista della Compagnia di Ponte
Caffaro fino al 1977.
Nel Carnevale 1985 sono stati rifunzionalizzati due balli in disuso:
Bal de l'urs e Cadina, comunicati a Bernardo Falconi e Gaetano Salvini
da Costante Cosi "Signùr dei Ciù" (1917 + 1988) violinista di Bagolino,
attivo nella Compagnia di Ponte Caffaro tra la fine degli anni '40 e
gli anni '50.
Nel Carnevale 1991 è stato rifunzionalizzato il ballo Fiorentina,
comunicato a Bernardo Falconi e Gaetano Salvini da Stefano Bordiga
"Martì Rós dei Nosièncc" (n. 1913) violinista di Bagolino, attivo nella
Compagnia di Ponte Caffaro negli anni '40 -'50.
Il
repertorio è completato da quattro monfrine, oggi danzate
esclusivamente nel periodo carnevalesco ma fuori dalla Compagnia, senza
figurazioni, con lo stesso passo doppio utilizzato nei balli rituali.
Due di esse: La bella inglesina (meglio conosciuta come La e Mi), e la
Monfrina de Ciù (meglio conosciuta come Sol e Do), sono sempre rimaste
in funzione; le altre due (rispettivamente in La/Re e Re/Sol), pur
essendo risultate note a tutti i violinisti più anziani, da anni non
venivano più eseguite. Esse sono state raccolte per la prima volta nel
1977 da Lorenzo Pelizzari, reintrodotte in repertorio all'inizio degli
anni '80, e denominate Monfrine de Marcèlo, dal nome dell`informatore,
Marcello Buccio "Palermo".
La Pastorèla è l'unica pastorale strumentale conservata in valle,
tuttora eseguita la notte della vigilia di Natale.
Completa il repertorio la Scòtis, danza un tempo assai apprezzata ma da
alcuni decenni caduta in disuso. Negli ultimi anni è stata riportata in
funzione grazie ad Andreino Bordiga "Tòfen dei Bagós" (n. 1931), il
violinista veterano dell'attuale Compagnia di Ponte Caffaro, attivo dal
1955. * * *
il
disco è prodotto da Associazione culturale Barabàn
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